Se penso a come ero da ragazzina faccio veramente fatica a riconoscermi.
Il mio brutto carattere è rimasto, come è rimasta la mia tendenza ad ingrassare. E' sparita invece del tutto la mia assoluta mancanza di voglia di fare, l'interesse alla moda e il cruccio di non essere bella. Anche la voglia di guardare la televisione è completamente sparita.
Anche il modo in cui faccio le cose è cambiato.
Per esempio: da ragazzina disegnavo con una matita di legno, ora uso una tavoletta grafica.
Anche il modo di cucinare (o non cucinare come in questo caso) è cambiato. Il dolce di oggi ne è un esempio.
INGREDIENTI PER UN TORTINO MONOPORZIONE
1 Mars
una noce di burro
2 cucchiai di riso soffiato
corn flakes
un cucchiaino di nutella
topping al cioccolato.
Spezare il Mars in 3 o 4 pezzetti e metterlo in una piccola casseruola con una noce di burro. Far sciogliere a bagnomaria o a fiamma bassissima girandolo di tanto in tanto per non farlo bruciacchiare. Una volta sciolto togliere dal fuoco e aggiungere il riso soffiato amalgamandolo bene alla crema di mars.
Mettere tutto in uno stampino da pulm cake. "appiccicare" una decina di cornflakes spingendone qualcuno per metà nella crema. Mettere in frigorifero per almeno 30 minuti.
Togliere dallo stampino. Adagiare il tortino su un piatto di portata. Decorare la superficie con un cucchiaino di nutella, qualche cornflakes e un po' di topping al cioccolato.
Della serie... anche il Mars può essere chic ;)
giovedì 29 settembre 2011
torta di mars rivisitata
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lunedì 26 settembre 2011
peperoni verdi ripieni
Mi piacerebbe sapere molte cose. E' per questo che sono curiosa.
Ogni volta che cerco di seguire una passione mi si apre un mondo. E allora cerco di approfondire, di informarmi, di capire il perchè delle cose, ma troppo spesso è un'impresa senza fine.
Un esempio su tutti è il cibo. Nella vita ho mangiato tantissime cose di cui non conosco nemmeno il nome. Un esempio? La frutta e la verdura. Ce ne sono talmente tante varietà che mi ci vorrebberodegli anni per ricordarmi i nomi.
Ecco. Questo preambolo solo per dire che la ricetta di oggi prevede dei peperoni verdi dolci, allungati, simili ai friggitelli ma più grandi di cui non conosco assolutamente il nome. So solo che sono buoni ;)
Ogni volta che cerco di seguire una passione mi si apre un mondo. E allora cerco di approfondire, di informarmi, di capire il perchè delle cose, ma troppo spesso è un'impresa senza fine.
Un esempio su tutti è il cibo. Nella vita ho mangiato tantissime cose di cui non conosco nemmeno il nome. Un esempio? La frutta e la verdura. Ce ne sono talmente tante varietà che mi ci vorrebberodegli anni per ricordarmi i nomi.
Ecco. Questo preambolo solo per dire che la ricetta di oggi prevede dei peperoni verdi dolci, allungati, simili ai friggitelli ma più grandi di cui non conosco assolutamente il nome. So solo che sono buoni ;)
10 peperoni verdi dolci (tipo friggitelli grandi)
carne trita di manzo (una palla grande più o meno come un pugno)
30 cm di salsiccia
polpa di pomodoro (1 confezione)
grana padano grattuggiato
aglio
pangrattato
1 uovo
olio
sale, pepe
Pulire i peperoni, tagliarli a metà per il lungo e privarli dei semi.
Lavorare la carne trita con la polpa della salsiccia, aggoingere il sale, l'aglio tritato, un peperone anch'esso tritato e 1 uovo.
A questo punto unire 4 cucchiai di polpa di pomodoro, un po' di pangrattato (quanto basta per asciugare un po' il composto), abbondante grana grattuggiato e una spolverata di pepe.
Riempire ogni peperone con il composto. Mettere in una teglia e coprire con la restante polpa di pomodoro ricordandosi di salarla precedentemente. Spolverare con un po' di parmigiano e condire con un filo d'olio.
Mettere in forno ventilato già caldo a 200° per 15 minuti poi finire la cottura a forno statico.
(se non avete il forno ventilato va bene lo stesso).
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domenica 25 settembre 2011
melanzane al forno (quasi parmigiana)
Il piatto che posto oggi è una ricetta del mio OrsoLupo.
Secondo lui questa è la ricetta delle melanzane alla parmigiana pechè "lo dice la parola", se si chiama parmigiana è perchè c'è il parmigiano. La mozzarella non è di Parma per cui non ci va.
Il suo filo logico non farebbe una piega se per parmigiana non si intendesse la sovrapposizione a strati, ma lui è OrsoLupo e per alcune cose gli si deve dare ragione.
Le melanzane preparate così sono leggere e gustose, decisamente meno impegnative di una ricca parmigiana come la intendo io. Servite con il primosale poi diventano un piatto facile e veloce, adatto al fin settimana lavorativo che sto vivendo.
3 melanzane grandi
1 confezione di polpa di pomodori (per me Mutti)
parmigiano reggiano gratuggiato
1 spicchio d'aglio
basilico
olio
primosale
patè di olive nere
Lavare e tagliare le melanzane per il lungo. Salarle e lasciarle riposare per far perdere loro l'acqua.
Togliere il sale in eccesso e cuocerle su una griglia senza l'aggiunta di condimento.
In una pentola scaldare un po' di olio, aggiungere l'aglio e toglierlo quando diventa biondo. Aggiungere la polpa di pomodoro. Salare e aggiungere un paio di foglie di basilico. Lasciar cuocere per cinque minuti circa.
Stendere un paio di cucchiai di sugo sul fondo di una pirofila. Disporvi sopra uno strato di melanzane. Coprire con un po' di sugo e un'abbondante spolverata di melanzane. Procedere così a strati finchè non finiscono le melanzane. Coprire l'ultimo strado con abbondate sugo e parmigiano.
Aggiungere un filo d'olio e mettere in forno a 200° finchè il formaggio non si è ben sciolto e comincia a brunire un pochino.
Servire con un po' di primosale accompagnato da un po' di patè di olive.
Secondo lui questa è la ricetta delle melanzane alla parmigiana pechè "lo dice la parola", se si chiama parmigiana è perchè c'è il parmigiano. La mozzarella non è di Parma per cui non ci va.
Il suo filo logico non farebbe una piega se per parmigiana non si intendesse la sovrapposizione a strati, ma lui è OrsoLupo e per alcune cose gli si deve dare ragione.
Le melanzane preparate così sono leggere e gustose, decisamente meno impegnative di una ricca parmigiana come la intendo io. Servite con il primosale poi diventano un piatto facile e veloce, adatto al fin settimana lavorativo che sto vivendo.
3 melanzane grandi
1 confezione di polpa di pomodori (per me Mutti)
parmigiano reggiano gratuggiato
1 spicchio d'aglio
basilico
olio
primosale
patè di olive nere
Lavare e tagliare le melanzane per il lungo. Salarle e lasciarle riposare per far perdere loro l'acqua.
Togliere il sale in eccesso e cuocerle su una griglia senza l'aggiunta di condimento.
In una pentola scaldare un po' di olio, aggiungere l'aglio e toglierlo quando diventa biondo. Aggiungere la polpa di pomodoro. Salare e aggiungere un paio di foglie di basilico. Lasciar cuocere per cinque minuti circa.
Stendere un paio di cucchiai di sugo sul fondo di una pirofila. Disporvi sopra uno strato di melanzane. Coprire con un po' di sugo e un'abbondante spolverata di melanzane. Procedere così a strati finchè non finiscono le melanzane. Coprire l'ultimo strado con abbondate sugo e parmigiano.
Aggiungere un filo d'olio e mettere in forno a 200° finchè il formaggio non si è ben sciolto e comincia a brunire un pochino.
Servire con un po' di primosale accompagnato da un po' di patè di olive.
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sabato 24 settembre 2011
American Donuts
Milano in questo periodo di crisi è diventata una città un po' difficile dal punto di vista lavorativo.
Molte persone non hanno lavoro e chi ce l'ha cerca di tenerselo stretto accettando a volte situazioni non proprio "sindacali".
Io ho la fortuna di lavorare in un'agenzia di pubblicità dove il rispetto per chi lavora è altissimo. Difficilmente ci chiedono di fare straordinari e per ogni lavoro fatto bene i complimenti si spercano. Insomma, un posto di lavoro quasi ideale. Dico quasi perchè in periodo di crisi il settore pubblicitario non è proprio fiorente, di conseguenza gli stipendi non sono il massimo della vita. Ma ci si adatta.
Poi capitano le volte (come per me questa settimana) in cui si deve fare tardi per finire un lavoro.
E quando si fa tardi non si ha voglia di tornare a casa a cucinare.
Ci si ferma fuori a mangiare qualcosa di veloce con la voglia di essere a casa al più presto.
Così ieri io e il mio OrsoLupo (che lavora con me) decidiamo di cenare all'American Donuts di via Settembrini (dove un paio di settimane fa abbiamo fatto una colazione che ci ha soddisfatti appieno).
In questo locale non fanno solo colazioni e vendita di dolci, ma hanno anche un menù lunch e un menù dinner. Proviamo la cena. Premesso che la qualità del cibo che ti viene servito è buona, il prezzo di quello che abbiamo mangiato ci ha lasciato a dir poco perplessi. Vi faccio un elenco.
Nachos 4.5 €
una ventina di patatine di mais serviti con una mini ciotola di crema al formaggio e una mini ciotola di salsa piccante. Prezzo decisamente troppo alto!
Bagel con insalata di pollo 5.5 €
un bagel riempito con una fettina di pollo e un po' di insalata. Prezzo altino ma ci sta anche perchè il pollo era "vero".
Contorno di verdure alla griglia 4.5 €
2 fettine di melanzana, 3 fettine di zucchina, una striscetta di radicchio trevigiano. Prezzo decisamente troppo alto.
Hamburger con contorno di country potatoes 14€
Avete letto bene. La bellezza di 14 Euro. Ok. La carne era buona. Il pane era ok. La porzione standard. Mi dispiace dirlo ma il prezzo di questo piatto è davvero vergognoso. Non me ne frega nulla se le posate con cui ti servono il pranzo sono di Salvinelli. I tovaglioli rimangono di carta e il locale rimane una sorta di bar in stile americano. Il personale è gentilissimo, ma non è un ristorante. E anche i piatti serviti non sono da ristornate.
Brownie alle noci 2.5 €
Ottimo anche nel prezzo.
2 Coca Zero 5€
Tirando le somme... più di 30 euro per due panini e un dolce.
Decisamente troppo, soprattutto in questo periodo storico.
Spero davvero che si diano una regolata perchè nonostante tutto il locale mi piace e ci vorrei tornare... ma la prossima volta solo per fare colazione con tutte le loro meravigliose cheese cake, i pancakes, gli scones ecc ecc ecc. Per fare colazione ne vale davvero la pena!
Molte persone non hanno lavoro e chi ce l'ha cerca di tenerselo stretto accettando a volte situazioni non proprio "sindacali".
Io ho la fortuna di lavorare in un'agenzia di pubblicità dove il rispetto per chi lavora è altissimo. Difficilmente ci chiedono di fare straordinari e per ogni lavoro fatto bene i complimenti si spercano. Insomma, un posto di lavoro quasi ideale. Dico quasi perchè in periodo di crisi il settore pubblicitario non è proprio fiorente, di conseguenza gli stipendi non sono il massimo della vita. Ma ci si adatta.
Poi capitano le volte (come per me questa settimana) in cui si deve fare tardi per finire un lavoro.
E quando si fa tardi non si ha voglia di tornare a casa a cucinare.
Ci si ferma fuori a mangiare qualcosa di veloce con la voglia di essere a casa al più presto.
Così ieri io e il mio OrsoLupo (che lavora con me) decidiamo di cenare all'American Donuts di via Settembrini (dove un paio di settimane fa abbiamo fatto una colazione che ci ha soddisfatti appieno).
In questo locale non fanno solo colazioni e vendita di dolci, ma hanno anche un menù lunch e un menù dinner. Proviamo la cena. Premesso che la qualità del cibo che ti viene servito è buona, il prezzo di quello che abbiamo mangiato ci ha lasciato a dir poco perplessi. Vi faccio un elenco.
Nachos 4.5 €
una ventina di patatine di mais serviti con una mini ciotola di crema al formaggio e una mini ciotola di salsa piccante. Prezzo decisamente troppo alto!
Bagel con insalata di pollo 5.5 €
un bagel riempito con una fettina di pollo e un po' di insalata. Prezzo altino ma ci sta anche perchè il pollo era "vero".
Contorno di verdure alla griglia 4.5 €
2 fettine di melanzana, 3 fettine di zucchina, una striscetta di radicchio trevigiano. Prezzo decisamente troppo alto.
Hamburger con contorno di country potatoes 14€
Avete letto bene. La bellezza di 14 Euro. Ok. La carne era buona. Il pane era ok. La porzione standard. Mi dispiace dirlo ma il prezzo di questo piatto è davvero vergognoso. Non me ne frega nulla se le posate con cui ti servono il pranzo sono di Salvinelli. I tovaglioli rimangono di carta e il locale rimane una sorta di bar in stile americano. Il personale è gentilissimo, ma non è un ristorante. E anche i piatti serviti non sono da ristornate.
Brownie alle noci 2.5 €
Ottimo anche nel prezzo.
2 Coca Zero 5€
Tirando le somme... più di 30 euro per due panini e un dolce.
Decisamente troppo, soprattutto in questo periodo storico.
Spero davvero che si diano una regolata perchè nonostante tutto il locale mi piace e ci vorrei tornare... ma la prossima volta solo per fare colazione con tutte le loro meravigliose cheese cake, i pancakes, gli scones ecc ecc ecc. Per fare colazione ne vale davvero la pena!
martedì 20 settembre 2011
hummus (crema di ceci)
Mi sembra che la mia vita in questo momento sia particolrmente piatta.
In realtà non è vero. Non sono successe cose eclatanti, ma sono successe tante piccole cose che potrebbero portare a un grande cambiamento. Eppure mi sembra che le giornate si ripetano sempre uguali a se stesse. Credo che si tratti solo di voglia di libertà. O magari nostalgia dell'estate passata.
Per questo oggi vivo di ricordi e sogno di sapori lontani.
1 confezione di ceci in scatola
1 spicchio d'aglio
1 cucchiaio abbondante di thaina (salsa di sesamo)
succo di mezzo limone
olio d'oliva
sale
pepe nero
paprika per guarnire
Frullare bene i ceci e l'aglio (tenere da parte 3 o 4 ceci che vi serviranno per guarnire.) Aggiungere la thaina, il succo di limone, un po' di olio e amalgamare. Aggiungere sale e pepe nero.
Versare tutto in una ciotola e guarnire con i ceci lasciati interi e una spruzzata di paprica. Manca solo un filo d'olio e l'hummus è pronto per essere servito... magari accompagnato da una pita cala o semplicemente con dei crostini.
In realtà non è vero. Non sono successe cose eclatanti, ma sono successe tante piccole cose che potrebbero portare a un grande cambiamento. Eppure mi sembra che le giornate si ripetano sempre uguali a se stesse. Credo che si tratti solo di voglia di libertà. O magari nostalgia dell'estate passata.
Per questo oggi vivo di ricordi e sogno di sapori lontani.
1 confezione di ceci in scatola
1 spicchio d'aglio
1 cucchiaio abbondante di thaina (salsa di sesamo)
succo di mezzo limone
olio d'oliva
sale
pepe nero
paprika per guarnire
Frullare bene i ceci e l'aglio (tenere da parte 3 o 4 ceci che vi serviranno per guarnire.) Aggiungere la thaina, il succo di limone, un po' di olio e amalgamare. Aggiungere sale e pepe nero.
Versare tutto in una ciotola e guarnire con i ceci lasciati interi e una spruzzata di paprica. Manca solo un filo d'olio e l'hummus è pronto per essere servito... magari accompagnato da una pita cala o semplicemente con dei crostini.
domenica 18 settembre 2011
peperoni tondi ripieni di crema di tonno
Questo we è decisamente da archiviare come NO.
Non che sia successo chissà che, semplicemente è passato e passerà tra piccoli fallimenti, piccole delusioni e molta voglia di non fare niente.
La cosa che più mi infastidisce è l'impegno di oggi pomeriggio. Uscire la prima domenica di pioggia mi mette veramente di malumore. Durnte le domeniche di pioggia si dovrebbe stare a casina sotto le copere o accucciate dul divano a bere tè. Aspettare semplicemente che il tempo passi.
Ma è inutile lamentarsi. Ho preso un impegno e lo devo mantenere. Spero solo che passi in fretta.
La seconda cosa che mi infastidisce parecchio è la torta disastrsamente orribile che ho fatto ieri, finita direttamente nel cestino. Ma dovevo immaginarlo che sarebbe finita così. Ieri era una di quelle giornate in cui non mi riusciva niente. Combinavo solo disastri.
Per fortuna questi peperoni li avevo preparati la sera prima...
Pulire i peperoni. Tagliare la calotta e privarli dei semi.
Mettere a bollire un po' di acqua con aggiunta di sale e un paio di cucchiai di aceto.
Immergervi i peperoni e lasciarli cuocere per 5 minuti (devono rimanere sodi).
Mettere nel mixer il tonno, la pasta d'acciughe, l'aglio, i capperi e il timpo. Aggiungere un po' di sale e un po' di olio. (Io non ho usato il mixer perchè mi piace avere dei pezzi più grossi. Mi sono aiutata con una forchetta).
Riempire ogni peperone con la crema ottenuta. Decorare con un cappero e condire con un filo d'olio.
Mettere in frigorifero ed aspettare qualche ora prima di mangiarli.
Non che sia successo chissà che, semplicemente è passato e passerà tra piccoli fallimenti, piccole delusioni e molta voglia di non fare niente.
La cosa che più mi infastidisce è l'impegno di oggi pomeriggio. Uscire la prima domenica di pioggia mi mette veramente di malumore. Durnte le domeniche di pioggia si dovrebbe stare a casina sotto le copere o accucciate dul divano a bere tè. Aspettare semplicemente che il tempo passi.
Ma è inutile lamentarsi. Ho preso un impegno e lo devo mantenere. Spero solo che passi in fretta.
La seconda cosa che mi infastidisce parecchio è la torta disastrsamente orribile che ho fatto ieri, finita direttamente nel cestino. Ma dovevo immaginarlo che sarebbe finita così. Ieri era una di quelle giornate in cui non mi riusciva niente. Combinavo solo disastri.
Per fortuna questi peperoni li avevo preparati la sera prima...
10 peperoncini rossi tondi
aceto
2 scatolette di tonno
pasta d'acciughe
1/2 spicchio d'aglio
timo
capperi
olio e sale
Pulire i peperoni. Tagliare la calotta e privarli dei semi.
Mettere a bollire un po' di acqua con aggiunta di sale e un paio di cucchiai di aceto.
Immergervi i peperoni e lasciarli cuocere per 5 minuti (devono rimanere sodi).
Mettere nel mixer il tonno, la pasta d'acciughe, l'aglio, i capperi e il timpo. Aggiungere un po' di sale e un po' di olio. (Io non ho usato il mixer perchè mi piace avere dei pezzi più grossi. Mi sono aiutata con una forchetta).
Riempire ogni peperone con la crema ottenuta. Decorare con un cappero e condire con un filo d'olio.
Mettere in frigorifero ed aspettare qualche ora prima di mangiarli.
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giovedì 15 settembre 2011
budino di yogurt con confettura di fichi
Non riesco proprio a togliermi la voglia di dolce.
Non sono mai stata molto golosa. Ho sempre preferito i piatti salati.
Ma da due mesi non passa giorno in cui non mi perdo a sognare di mangiare ogni tipo di torta, biscotto budino e gelato.
La ricetta di oggi è un vero toccasana perchè non solo è dolce, ma ha veramente pochissime calorie dal momento che è fatta con yogurt greco magro.
Non sono mai stata molto golosa. Ho sempre preferito i piatti salati.
Ma da due mesi non passa giorno in cui non mi perdo a sognare di mangiare ogni tipo di torta, biscotto budino e gelato.
La ricetta di oggi è un vero toccasana perchè non solo è dolce, ma ha veramente pochissime calorie dal momento che è fatta con yogurt greco magro.
BUDINO DI YOGURT
1 confezione di yogurt greco magro (io 0%)
2 cucchiaini di miele di castagno
10 gr di gelatina in fogli
10 ml di latte (io scremato)
Mettere a bagno in poca acqua fredda la gelatina per circa 10 minuti.
Scaldare il latte in un pentolino e sciogliervi la gelatina ben strizzata.
Togliere dal fuoco e aggiungere lo yogurt e il miele.
Riempire gli stampini (io ne ho fatti 4) e mettere in frigorifero a riposare per almeno 6 ore.
CONFETTURA DI FICHI
500 gr di fichi freschi
1/2 bicchiere di zucchero
1 cucchiaio di miele di castagno
Sbucciare i fichi, tagliarli a pezzi e metterli in una pentola con un po' di acqua. Far cuocere a fuoco medio girando di tanto in tanto finchè i fichi non si saranno spappolati. Aggiungere lo zucchero e il miele e lasciare rapprendere finchè, mettendo un po' di marmellata su un piattino freddo rimarrà quasi ferma. Togliere dal fuoco e versare in un barattolo di vetro sterilizzato. Chiudere il barattolo e lasciar raffreddare mettendolo a testa in giù per creare il sottovuoto.
Passate le sei ore non rimane che togliere i budini dagli stampi, metterli su un piatto di porata, aggiungere un po' di marmellata di fichi e decorare con qualche goccia di cioccolato o, se preferite, qualche scaglia di mandorla.
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lunedì 12 settembre 2011
spezzatino di vitello con patate e porcini
Ieri è stata la prima vera domenica del nuovo anno.
Sì, perchè per me l'anno nuovo inizia a settembre. E' in questo mese che tutto comincia, che si fanno i buoni propositi e ci si danno nuovi obiettivi. Ci si iscrive in palestra, ci si mette a dieta e ci si convince che l'arrivo del freddo non è una tragedia.
In fondo con il freddo si sta più in casa, si tirano fuori i bei maglioncioni pesanti che sprigionano profumo di mele al forno solamente guardandoli, ci si dedica alla cucina.
Ma uno dei buoni propositi non era quello di mettersi a dieta?
Ma come si fa a stare a dieta? Sono arrivati anche i primi porcini... chi riesce a resistere???
1 kg circa di polpa di vitello tagliata a pezzi
1/2 kg di patate (circa)
1/2 kg di porcini (se sono belli profumati ne bastano anche meno)
farina (per infarinare la carne)
1 bicchiera abbondante di vino bianco
1/2 litro di brodo di carne
2 spicchi d'aglio
burro
prezzemolo
sale
Infarinare la carne. In una padella sufficientemente grande da poter contenere tutto far sciogliere due noci abbondanti di burro. Aggiungere i due spicchi d'aglio e far rosolare la carne su tutti i lati a fiamma viva. Bagnare con il vino bianco e lasciare sfumare un po'. Aggiungere le patate sbucciate e tagliate a pezzi piuttosto grosso e i gambi dei funghi tagliati a piccoli pezzi. Salare.
Abbassare la fiamma e far cuocere per un'ora aggiungendo di tanto in tanto un po' di brodo caldo (lo spezzatino deve rimanere sempre con un sughetto cremoso).
Dieci minuti prima della fine della cottura aggiungere le teste dei funghi tagliate a grandi pezzi.
Aggiungere il prezzemolo e servire caldo.
Sì, perchè per me l'anno nuovo inizia a settembre. E' in questo mese che tutto comincia, che si fanno i buoni propositi e ci si danno nuovi obiettivi. Ci si iscrive in palestra, ci si mette a dieta e ci si convince che l'arrivo del freddo non è una tragedia.
In fondo con il freddo si sta più in casa, si tirano fuori i bei maglioncioni pesanti che sprigionano profumo di mele al forno solamente guardandoli, ci si dedica alla cucina.
Ma uno dei buoni propositi non era quello di mettersi a dieta?
Ma come si fa a stare a dieta? Sono arrivati anche i primi porcini... chi riesce a resistere???
1 kg circa di polpa di vitello tagliata a pezzi
1/2 kg di patate (circa)
1/2 kg di porcini (se sono belli profumati ne bastano anche meno)
farina (per infarinare la carne)
1 bicchiera abbondante di vino bianco
1/2 litro di brodo di carne
2 spicchi d'aglio
burro
prezzemolo
sale
Infarinare la carne. In una padella sufficientemente grande da poter contenere tutto far sciogliere due noci abbondanti di burro. Aggiungere i due spicchi d'aglio e far rosolare la carne su tutti i lati a fiamma viva. Bagnare con il vino bianco e lasciare sfumare un po'. Aggiungere le patate sbucciate e tagliate a pezzi piuttosto grosso e i gambi dei funghi tagliati a piccoli pezzi. Salare.
Abbassare la fiamma e far cuocere per un'ora aggiungendo di tanto in tanto un po' di brodo caldo (lo spezzatino deve rimanere sempre con un sughetto cremoso).
Dieci minuti prima della fine della cottura aggiungere le teste dei funghi tagliate a grandi pezzi.
Aggiungere il prezzemolo e servire caldo.
domenica 11 settembre 2011
peperoncini sott'olio
Questa volta sono stata previdente.
E' una cosa strana perchè di solito non lo sono affatto... almeno in cucina.
Ieri al mercato ho trovato i peperoncini freschi, che io considero praticamente indispensabili.
Allora ne ho presi un paio. Un paio di mazzi però. E li ho messi sott'olio.
Il procedimento per mettere i peperoncini sott'olio è molto semplice. Si lavano. Si asciugano e si tagliano in due nel senso della lunghezza. A questo punto si prende uno scolapasta, si mette sul fondo un canovaccio pulito (e lavato senza utilizzare l'ammorbidente) e si dispongono i peroncini a strati intervallati da strati di sale grosso (uno strato di peperoncini, uno strato di sale). Si copre il tutto con un altro canovaccio e gli si mette sopra un peso (io un piatto piccolo con sopra un paio di bottiglie di vino). Si lascia riposare una notte intera. I peperoncini perderanno molta acqua.
Non resta che sterilizzare i contenitori, metterci dentro i peperoncini e coprire bene con del buon olio extravergine d'oliva. Prima di chiudere i contenitori assicurarsi che non siano rimaste delle bolle d'aria sdove l'olio non è penetrato. Mettere i contenitori in una pentola piena d'acqua fredda (i contenitori devono essere completamente immersi) e portare a bollore. Lasciare bollire per una mezz'oretta, poi spegnete il fuoco e lasciate raffreddare senza togliere i barattoli.
Dopo 15 giorni i peperoncini possono essere utilizzati.
E' una cosa strana perchè di solito non lo sono affatto... almeno in cucina.
Ieri al mercato ho trovato i peperoncini freschi, che io considero praticamente indispensabili.
Allora ne ho presi un paio. Un paio di mazzi però. E li ho messi sott'olio.
Il procedimento per mettere i peperoncini sott'olio è molto semplice. Si lavano. Si asciugano e si tagliano in due nel senso della lunghezza. A questo punto si prende uno scolapasta, si mette sul fondo un canovaccio pulito (e lavato senza utilizzare l'ammorbidente) e si dispongono i peroncini a strati intervallati da strati di sale grosso (uno strato di peperoncini, uno strato di sale). Si copre il tutto con un altro canovaccio e gli si mette sopra un peso (io un piatto piccolo con sopra un paio di bottiglie di vino). Si lascia riposare una notte intera. I peperoncini perderanno molta acqua.
Non resta che sterilizzare i contenitori, metterci dentro i peperoncini e coprire bene con del buon olio extravergine d'oliva. Prima di chiudere i contenitori assicurarsi che non siano rimaste delle bolle d'aria sdove l'olio non è penetrato. Mettere i contenitori in una pentola piena d'acqua fredda (i contenitori devono essere completamente immersi) e portare a bollore. Lasciare bollire per una mezz'oretta, poi spegnete il fuoco e lasciate raffreddare senza togliere i barattoli.
Dopo 15 giorni i peperoncini possono essere utilizzati.
mercoledì 7 settembre 2011
bicchierini pere e gorgonzola e...
Stanotte ho dormito la bellezza di 12 ore. Ne avevo davvero bisogno.
Piano piano le cose stanno tornando alla normalità.
Spero che a breve mi torni anche la voglia di lavorare sodo.
Ora sono ancora molto distratta.
Non so se le vacanze a me facciano poi tanto bene.
Quando torno faccio troppa fatica a riabituarmi ad orari e regole.
Anche la voglia di cucinare non mi è tornata del tutto.
E allora benvengano le ricette veloci e a freddo.
DOSI PER DUE BICCHIERINI
1 pera
2 prugne secche denocciolate
1 cucchiaio di pinoli
1 cucchiaio di gorgonzola e mascarpone
latte q.b.
aceto balsamico (solo per decorare)
Sbucciare la pera e tagliarla a cubetti. Lavorare il gorgonzola con un poco di latte fino ad ottenere una crema. Mettere sul fondo di ogni bicchierino una prugna secca tagliata a pezzi e qualche pinolo. Aggiungere la pera e coprire con la crema al gorgonzola. Decorare con qualche pinolo e un filo di aceto balsamico.
Velocissimi!
Piano piano le cose stanno tornando alla normalità.
Spero che a breve mi torni anche la voglia di lavorare sodo.
Ora sono ancora molto distratta.
Non so se le vacanze a me facciano poi tanto bene.
Quando torno faccio troppa fatica a riabituarmi ad orari e regole.
Anche la voglia di cucinare non mi è tornata del tutto.
E allora benvengano le ricette veloci e a freddo.
DOSI PER DUE BICCHIERINI
1 pera
2 prugne secche denocciolate
1 cucchiaio di pinoli
1 cucchiaio di gorgonzola e mascarpone
latte q.b.
aceto balsamico (solo per decorare)
Sbucciare la pera e tagliarla a cubetti. Lavorare il gorgonzola con un poco di latte fino ad ottenere una crema. Mettere sul fondo di ogni bicchierino una prugna secca tagliata a pezzi e qualche pinolo. Aggiungere la pera e coprire con la crema al gorgonzola. Decorare con qualche pinolo e un filo di aceto balsamico.
Velocissimi!
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martedì 6 settembre 2011
uovo in camicia all'aceto balsamico insaporito al tartufo
Lo so. Questa non si può definire una ricetta.
Ma la voglio postare perchè per me rappresenta una conquista, una mia piccola battaglia vinta nei confronti dell'uovo. Già, perchè come ho già detto più volte io non sono una cuoca. E una delle tante cose che non avevo mai provato a fare era l'uovo in camicia.
In realtà questo è il mio terzo tentativo. Il primo era miseramente fallito lasciandomi per ben 8 anni con la convinzione che l'uovo in camicia fosse un'invenzione di grandi cuochi per far impazzire i comuni mortali. Un paio di mesi fa, parlando con una mia collega, mi viene la fissazione di volere imparare a farlo. Sfoglio un paio di manuali di cucina, me li studio e provo. Risultato perfetto. Procedimento estremamente facile. Chissà perchè la prima volta mi era uscito un disastro. La terza volta è la prova del nove. Mi esce di nuovo. Bene. Non è stato un caso.
1 uovo
aceto di vino
insalata
aceto balsamico aromatizzato al tartufo
sale
Mettere abbondante acqua in una piccola casseruola. Aggiungere un paio di cucchiai di aceto di vino e un po' di sale. Rompere l'uovo in una piccola ciotolina. Non appena l'acqua farà le prime bollicine che annunciano che sta ber bollire, avvivinare il più possibile la ciotolina contenente l'uovo all'acqua e versare. Immediatamente con un cucchiaio mescolare lentamente l'acqua per creare una sorta di mulinello al centro del quale si deve cercare di far rimanere l'uovo. Questa è la parte più difficile. Lasciar cuocre per qualche minuto (io 6 per mantenere il tuorlo morbido). Togliere l'uovo dall'acqua.
Condire l'insalata con olio e sale. Mettere qualche foglia sul piatto di portata. Adagiarvi sopra l'uovo e aggiungere un po' di aceto aromatizzato al tartufo.
Semplice semplice, ma almeno non è il solito uovo sodo.
Ma la voglio postare perchè per me rappresenta una conquista, una mia piccola battaglia vinta nei confronti dell'uovo. Già, perchè come ho già detto più volte io non sono una cuoca. E una delle tante cose che non avevo mai provato a fare era l'uovo in camicia.
In realtà questo è il mio terzo tentativo. Il primo era miseramente fallito lasciandomi per ben 8 anni con la convinzione che l'uovo in camicia fosse un'invenzione di grandi cuochi per far impazzire i comuni mortali. Un paio di mesi fa, parlando con una mia collega, mi viene la fissazione di volere imparare a farlo. Sfoglio un paio di manuali di cucina, me li studio e provo. Risultato perfetto. Procedimento estremamente facile. Chissà perchè la prima volta mi era uscito un disastro. La terza volta è la prova del nove. Mi esce di nuovo. Bene. Non è stato un caso.
1 uovo
aceto di vino
insalata
aceto balsamico aromatizzato al tartufo
sale
Mettere abbondante acqua in una piccola casseruola. Aggiungere un paio di cucchiai di aceto di vino e un po' di sale. Rompere l'uovo in una piccola ciotolina. Non appena l'acqua farà le prime bollicine che annunciano che sta ber bollire, avvivinare il più possibile la ciotolina contenente l'uovo all'acqua e versare. Immediatamente con un cucchiaio mescolare lentamente l'acqua per creare una sorta di mulinello al centro del quale si deve cercare di far rimanere l'uovo. Questa è la parte più difficile. Lasciar cuocre per qualche minuto (io 6 per mantenere il tuorlo morbido). Togliere l'uovo dall'acqua.
Condire l'insalata con olio e sale. Mettere qualche foglia sul piatto di portata. Adagiarvi sopra l'uovo e aggiungere un po' di aceto aromatizzato al tartufo.
Semplice semplice, ma almeno non è il solito uovo sodo.
venerdì 2 settembre 2011
baci di amaretti al cocco farciti di nutella
Sono ancora un po' sfasata. Ieri ho ricominciato a lavorare ma è stato veramente difficile rimanere davanti al computer per così tanto tempo. Non ci sono più abituata.
Già mi mancano un po' l'aria aperta e la libertà. Ma oggi è già venerdì e nel we sono certa che riuscirò a riprendere tutte le mie abitudini milanesi. Forse accenderò anche i fornelli!!!
Già... non li ho ancora accesi. Nemmeno per fare questi dolcetti sfiziosi.
20 amaretti
1 tazzina di caffè (non troppo ristretto)
10 cucchiaini di nutella
farina di cocco (quanto basta)
Bagnare ue amaretti nel caffè facendo attanzione che non si impregnino troppo (bastano 2 o 3 secondi). Spalmare un cucchiaino di nutella sulla parte piatta su uno dei due amaretti. Accoppiare all'altro e passare nella farina di cocco.
Lasciare riposare almeno una mezz'ora in frigorifero prima di mangiarli in modo da lasciar alamgamare i sapori.
Già mi mancano un po' l'aria aperta e la libertà. Ma oggi è già venerdì e nel we sono certa che riuscirò a riprendere tutte le mie abitudini milanesi. Forse accenderò anche i fornelli!!!
Già... non li ho ancora accesi. Nemmeno per fare questi dolcetti sfiziosi.
20 amaretti
1 tazzina di caffè (non troppo ristretto)
10 cucchiaini di nutella
farina di cocco (quanto basta)
Bagnare ue amaretti nel caffè facendo attanzione che non si impregnino troppo (bastano 2 o 3 secondi). Spalmare un cucchiaino di nutella sulla parte piatta su uno dei due amaretti. Accoppiare all'altro e passare nella farina di cocco.
Lasciare riposare almeno una mezz'ora in frigorifero prima di mangiarli in modo da lasciar alamgamare i sapori.
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